MILANO, VIA CORELLI, DE CORATO: “CLANDESTINI CON ORDINE DI ESPULSIONE RIFIUTANO TAMPONE PER..."
- Riccardo De Corato
- 14 ott 2021
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MILANO, VIA CORELLI, DE CORATO: “CLANDESTINI CON ORDINE DI ESPULSIONE RIFIUTANO TAMPONE PER EVITARE CPR E QUELLI GIA’ IN STRUTTURA ESENTI DAL FARLO E LIBERI POI DI DILEGUARSI, MENTRE CITTADINI COSTRETTI A TAMPONARSI PER LAVORARE”
Milano (15 ottobre 2021)- “ Oggi è entrato in vigore l’obbligo di green pass per poter entrare nel proprio luogo di lavoro. Obbligo che costringe, di fatto, chi ne è sprovvisto a doversi sottoporre al tampone per avere il certificato.
Questa misura che vede il pugno duro dello Stato con i lavoratori, però, non è applicabile agli ‘ospiti’ del Centro di permanenza per il rimpatrio di via Corelli.
Da mesi i clandestini sanno che il rifiuto a sottoporsi al tampone, utile per avere il green pass per prendere l’aereo ed essere rimpatriati, garantisce loro, dopo 120 giorni di permanenza nella struttura, la rimessa in libertà. Ma non solo: quando vengono fermati dalle forze dell’ordine individui destinatari di ordini di espulsione, se questi rifiutano il tampone, non possono entrare nel Cpr e, di conseguenza, vengono lasciati nuovamente liberi di girare per la città”, afferma Riccardo De Corato, Assessore Regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale e Membro della Direzione Nazionale di Fratelli d’Italia in merito all’obbligo di green pass in vigore da oggi per i lavoratori.
“Ci troviamo quindi davanti a una palese beffa: coloro che sono destinatari di ordini di espulsione o sono irregolarmente presenti sul nostro territorio pronti ad essere rimpatriati si possono rifiutare di effettuare il tampone, fatto per di più a spese dei cittadini, ottenendo così la libertà, mentre i lavoratori, se vogliono entrare nel proprio luogo di lavoro, oltre ad essere obbligati a farlo (se sprovvisti di green pass) devono pure pagarselo!”, conclude De Corato.
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