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GIAMBELLINO E VIA MARCONA, DE CORATO: PRIMA UOMO CON KALASHNIKOV ORA ARMI E DROGA. MILANO CAPITALE E

  • Immagine del redattore: Riccardo De Corato
    Riccardo De Corato
  • 13 lug 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

GIAMBELLINO E VIA MARCONA, DE CORATO: PRIMA UOMO CON KALASHNIKOV ORA ARMI E DROGA. MILANO CAPITALE EUROPEA SPACCIO ONLINE. OGNI ZONA HA ETNIE SPECIALIZZATE CHE VENDONO DROGHE DIVERSE. IN MANO AD AFRICANI, SUD AMERICANI E EST EUROPEI DA COMASINA A CORSO COMO, DA COLONNE SAN LORENZO ALLA BARONA.

Oggi la Polizia di Stato ha arrestato in via Marcona due cittadini albanesi per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. I due gestivano un vero e proprio giro di affari fra le piazze e vie milanesi basato sulla vendita di cocaina e marijuana. Solo due giorni fa sempre la Polizia di Stato ha smantellato due organizzazioni criminali, per un totale di 23 persone, che hanno gestito dal 2013 al 2017 le piazze di spaccio dei quartieri Comasina e Bruzzano. Appare chiaro che Milano l’unico settore a non risentire della crisi è quello della droga: la richiesta cresce e lo spaccio si adegua. Il Capoluogo lombardo, dopo essersi assicurato il titolo di Capitale italiana della criminalità, può vantare anche quello di capitale europea per lo spaccio online. Ma non solo. Milano è anche una delle più grandi piazze di spaccio della penisola. Infatti, grazie alla scrupolosa suddivisione della città per luogo di origine degli spacciatori e per tipi di sostanze vendute, è possibile tracciare una chiara mappa della droga della Città. Si comincia da Corso Como, ormai considerato uno dei viali della droga, dove a bordo strada sono appostati decine di magrebini e centroafricani, per lo più marocchini e gambiani, specialmente accanto alla salita per piazza Gae Aulenti, che offrono cocaina, marijuana, hashish, mdma ed ecstasy. Poi si passa alle Colonne di San Lorenzo, dove i magrebini vendono coca e droghe leggere e i filippini si dedicano allo shaboo, cristalli di metanfetamina con effetti 10 volte più potenti della coca. Ovviamente interessata da questo business è anche la Stazione Centrale, ormai accampamento di migranti, regolari e non, dove i gruppi di venditori africani, principalmente gambiani, propongono marijuana e hashish. A questo elenco non può certamente mancare il Bosco di Rogoredo, nel quale, solo durante lo scorso anno, sono morte per overdose 7 persone. Qui, come anche nel Parco delle Groane, il mercato dell’eroina è gestito da marocchini. Per quanto riguarda invece lo spaccio online, quotidianamente giungono all’aeroporto di Linate dal nord Europa decine di spedizioni, contenenti piccole dosi di droga, che fanno dell’aeroporto milanese l’hub europeo per lo spaccio via internet. Insomma, Milano ha un altro primato, del quale farebbe volentieri a meno. Da Comasina alle Colonne di San Lorenzo, da Rogoredo alla Barona e da Corso Como alla Stazione Centrale. Ovunque si vada ci si può imbattere in africani, sud americani ed est europei che ormai, a Milano, hanno in mano il business della droga. Come se tutto ciò non bastasse, ai problemi già citati, si aggiunge la detenzione di armi, spesso, illegale, come nel caso della pistola trovata e sequestrata dalla Polizia di Stato nello scantinato di un palazzo in via Giambellino dove era nascosta anche dell’hashish. Qualche mese fa, a settembre, sempre in via Giambellino le forze dell’ordine dovettero intervenire in una spedizione punitiva con tanto di Kalashnikov.

Lo dichiara Riccardo De Corato, ex vicesindaco di Milano e Assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia Locale di Regione Lombardia.

 
 
 

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